"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

domenica 20 maggio 2007

Specchi - la morale rovesciata

Roma, 12 settembre 2008: la terra trema, uno scossone forte, il tavolo si sposta, cadono oggetti, il soffitto si sfalda, cinque uomini in un appartamento cercano la fuga mentre le mura crollano su di loro. E' il terremoto, inaspettato e rapido. Venti secondi lunghi come una notte, poi arriva il silenzio e la polvere.
La gente in strada urla, i primi soccorsi, ambulanze scene viste in Libano. Morti, feriti.
I pompieri tentano di soccorrere coloro rimasti intrappolati sotto le macerie come i cinque uomini che qualche ora prima erano seduti attorno ad un tavolo, forse giocavano a carte o forse impegnati in una riunione di lavoro. Si sentono i lamenti, sono tutti vivi o forse solo alcuni. I soccorsi sono molto difficili, i detriti hanno miracolosamente creato una bolla d'aria che consente di farli respirare. Si conoscono i loro nomi, li hanno pronunciati ai soccorritori: Beppe, Tano, Salvatore. Gli altri nomi? Antonio e Rocco non rispondono: probabilmente morti.
Passano i giorni, passa lo shock, le televisioni si concentrano su questa vicenda che comincia a diventare appassionante e commovente. Non si riesce a tirarli fuori da quella prigione di cemento, gli passano acqua e viveri nell'attesa di tirarli fuori. Le gru non possono intervenire, rischierebbero di spostare le macerie e seppellirli per sempre. Tutti tifano per loro, gli appelli a resistere si susseguono ogni giorno, il sindaco di Roma segue sul posto la vicenda, parla con loro, li incoraggia. Dopo una settimana, Tano, non ce la fa, muore nonostante tutto, e il Paese segue questa morte in diretta con grande commozione e dolore. Al decimo giorno i sopravvissuti vengono tratti in salvo, si scopre che Tano è morto per proteggere un bimbo di tre anni finito sotto di lui nel crollo del palazzo. E' un eroe così come gli altri che ce l'hanno fatta. La gente li accoglie con un grande applauso, i media si precipitano su di loro, interviste, apparizioni televisive, presto anche una onorificenza del Presidente della Repubblica.
Questi uomini hanno resistito dieci giorni sotto la polvere e il peso dei detriti, uno di loro ha salvato un bambino, L'Italia ha una storia da raccontare al mondo, roba da film tv, questi uomini sono degli eroi del nostro tempo.

Un mese dopo, le indagini di rito aperte dalla Procura svelano un risvolto: in quel appartamento crollato si stava preparando un attentato al sindaco di Roma. Le prove sono schiaccianti: cartine, dossier, intercettazioni telefoniche e nomi: Tano C. Beppe B. Salvatore R. Antonio G. Rocco A.
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