"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

lunedì 3 dicembre 2007

Appunti sulla nuova povertà/2

"Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"
(Art. 4 della Costituzione Italiana)

Questa affermazione si traduce nel fatto che nessun contributo può andare perduto perchè ogni cittadino, ricco o povero, è una risorsa ed ha qualcosa di positivo da offrire al bene comune di un Paese.
L'emarginazione di un solo cittadino rende più povera l'intera società.

Il Rapporto 2007 su povertà ed esclusione sociale in Italia segnala che 2 milioni e mezzo delle famiglie itialiane vive in condizioni di povertà: il 13,1% della popolazione italiana. (dato ISTAT).
Un'indagine sui consumi di 28.000 famiglie svela che 1/3 di queste dichiara di non riuscire a sostenere una spesa imprevista di 600 euro. Questo significa che la povertà in Italia non è più composta da casi singoli e da scelte di autoemarginazione ma ha assunto il carattere di fenomeno sociale.
Non è solo la condizione economica a definire i confini della nuova povertà, esistono zone grigie nelle quali la povertà è anche fragilità di relazioni, precarietà lavorativa, insicurezza sociale, inadeguatezza ad un sistema dominato dalla competitività e dalla produttività.

A Milano da più di un decennio si osserva una crescente disuguaglianza sociale ed economica (fonte Politecnico di Milano), gli squilibri sociali si acutizzano, i ricchi diventano sempre più ricchi e la "middle class", che un tempo viveva in condizioni "normali" (una casa, l'auto, le vacanze) si impoverisce sempre più.


Identikit dei nuovi poveri

- Famiglie monoparentali, quasi sempre costituite da donne e i loro figli, che si sono "riformate" a seguito di separazioni e divorzi. Oltre alla economica, si vive il senso di fallimento per un progetto di famiglia che è naufragato.

- Il fenomeno del "working poor" crea l'impossibilità di progettare un futuro, la fragilità della condizione reddituale spesso costringe i giovani ad appoggiarsi alla famiglia, se c'è, che continua ad essere il primo sistema di welfare.

- Over 40/50: un numero crescente di lavoratori espulsi dalla crisi industriale che sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per iniziare un nuovo lavoro.

Di fronte a questo scenario si puo' sostenere che la povertà è una "bomba" sociale ad innesco lento, si nasconde nel nostro quartiere, nel nostro condominio, questa nuova forma di povertà è meno riconoscibile rispetto a certi cliché. La nuova povertà crea un senso di inadeguatezza e vergogna che isola, emargina, ti fa sentire un peso. I nuovi poveri diventano degli "equilibristi", vite sospese nello sforzo costante per non precipitare, vite dove c'è spazio solo per l'essenziale, il resto è "un di più" destinato solo a chi "se lo può permettere".

1 commento:

Anonimo ha detto...

tsk