"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

martedì 30 ottobre 2007

Loro

Non voglio fare del metapensiero ma è successa una cosa bellissima per me. Nel post "La saggezza dell'amico", per la prima volta da quando esiste questo blog, hanno postato i loro commenti tutti e tre insieme, lo hanno fatto pensando al loro amico. Ognuno ha scritto esattamente per come è.
Io qui ed ora ho il cuore ricolmo di emozioni per le quali, solo in questo caso, applicare la "giusta distanza" sarebbe un errore...

Loro sono la mia casa, loro sono la mia sponda, loro sono i miei amici.

Gabriele

Concordo in assoluto con davide sulla prima frase: costruire è una fatica immane, perché "costruire" implica anche "mantenere" quello che hai costruito, siano rapporti sentimentali o famiglie, amici o impieghi, equilibri morali o mentale. In particolare è difficile "mantenere" quando devi dare il massimo e non ricevi molto, o quasi nulla, cioè quando cerchi di tappare tutto come se la vita fosse un colabrodo e lo fai in cima a una scala senza protezioni: allora è durissima. Se ti lasci andare, tutto crolla. Se rinunci, tutto crolla. E smantellare, certe volte, non suona nemmeno così male. Magari è una liberazione. Sulla seconda frase mi prendo un attimo di ulteriore riflessione per esprimermi: forse non ce ne sarebbe bisogno se fossi felice di quello che faccio, in generale.

Davide

caro gab, non c'è dubbio che possa essere (non solo suonare come) una liberazione. Se in un rapporto "devi dare il massimo e non ricevi molto, o quasi nulla, cioè quando cerchi di tappare tutto come se la vita fosse un colabrodo e lo fai in cima a una scala senza protezioni" per come la vedo io...non solo è durissima, ma significa che qualcuno, l'altro del rapporto, ha già "smantellato". In quelle situazioni capita di realizzare, a volte con un ritardo semplicemente doloroso, altre, sfortunatamente, con uno rovinoso, di tenere in piedi tutto da soli. Tempo fa mi imbattei in una poesia di Salinas, che dice: "E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami. E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti. Non debba mai scoprire con domande, con carezze, quella solitudine immensa d'amarti solo io." Inizialmente la trovai molto romantica, poi sempre meno, finchè un giorno rileggendola... ...io faccio domande, e faccio carezze. Non sono io, in un rapporto, la parte che mi interessa.

Matteo

"Curo le foglie, saranno forti Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti Ma questo è camminare alto sull'acqua e su quello che non c'è" Certe cose, certe scelte si fanno perché sono unilaterali e solitarie, inutili e bellissime, sprecate e preziose come il surf e i fuochi d'artificio

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