"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

lunedì 7 maggio 2007

Elogio dell'Amicizia

Chiarisco subito che intendo parlare dell'amicizia uomo-uomo e non di quella uomo-donna. Questo non perchè sia omosessuale (almeno fino ad ora) ma credo che la seconda non esista o per meglio dire si chiama in altro modo ma adesso non ne ricordo il termine...

Molti
filosofi hanno spesso trattato il tema dell'amicizia e certo parlarne qui si rischia la banalità ma avendo una propensione segreta per il rischio ho deciso di affrontare l'argomento certo di approdare all'obbiettivo che mi sono prefissato.

L'
amicizia è un sentimento e fino a qui tutto bene. Si dice che l'amicizia al tempo dei Greci fosse un sentimento etico, rivolto al bene dell'altro. Secondo alcuni oggi questo sentimento è mutato divenendo privato, delegittimato e impoverito dall'amore coniugale.

Montaigne, filosofo francese del 1500, aveva un grande amico di nome Etienne de la Boéthie, il quale alla sua morte lasciò tutta l'eredità allo stesso Montaigne, e non a sua moglie. All'epoca vi erano delle relazioni più importanti del matrimonio...
Bruto uccise Cesare ma trovò una giustificazione per la sua azione del tipo: "Io amavo il mio amico Cesare, ma amavo di più Roma".
Aristotele pur riconoscendosi come amico di Platone, preferì la sua amicizia per la verità.
Questo per dire che non sempre è possibile passare sopra a tutto in nome dell'amicizia.

L'amicizia è un sentimento abbastanza ambiguo e pericoloso. L'amicizia è qualcosa di spontaneo ma si diventa amici anche per
paura: se incontriamo qualcuno che non possiamo considerare un nostro nemico perché ne abbiamo troppo timore, allora tentiamo di farcelo amico, in modo che non ci possa fare del male.

Ancora sull' ambiguità dell'amicizia: se pensiamo alla
cultura cattolica, e all'invito ad amare il prossimo come se stessi, in realtà, spesso ci si ritrova ad odiarsi. Immaginiamo un masochista: se veramente amasse il prossimo come se stesso, il suo desiderio sarebbe quello di fargli del male.
Spesso nell’amicizia cerchiamo la complementarità: ci potremmo prendere un amico decisamente tarato e squallido in modo da sentirci migliori di lui, ma potremmo anche scegliere di avere accanto una persona di gran lunga superiore a noi, in modo da risultare nobilitati dalla sua presenza.

Amicizia, amore e odio, ci si inganna spessissimo su questi termini, perché in genere si pensa che da qualche parte stia scritto cosa sia la vera amicizia, il vero amore, il vero odio e così via. In realtà si tratta di aspetti che il più delle volte emergono mescolati gli uni con gli altri e che è difficilissimo trovare allo stato puro: non è complicato dimostrare, infatti, che anche persone che si odiano in qualche modo si stimano e si rispettano.

Ora io mi trovo in difficoltà perchè la mia amicizia nei confronti di alcune persone è libera da forme di
ambiguità, interesse, amore, non li considero tatati o superiori a me.
Davide e Gabriele: due individui diversi tra loro per i quali nutro un affetto così forte che la parola orale e quella scritta si incagliano sempre sugli scogli dell'emotività.

Su
Davide prendo spunto dal commento che un suo amico ha postato in questo blog:

"caro giovanni, tu non mi conosci, ma abbiamo un amico in comune, Davide. Il nostro incontro è stato uno dei momenti più esilaranti della mia vita. Conosci davide, conosci le sue lunghe pause al telefono, terrore di tutti i suoi chiamanti, le profonde riflessioni, il suo modo di confutare le certezze, il suo modo d’ostentare quella fragile sicurezza che fa sprofondare in un'esplosione di ludibrio, i suoi messaggi ad effetto rimasticati da un bacio perugina! Le sue diete frutto di attente ricerche Nasa dove vengono miscelati i cibi più melmosi che abbiano la dicitura”ligth”. La sua enocultura pari solo a Lorenzo Tablino, ma l’unico vino decente che ho bevuto a casa sua è stato lo “Sfursat”, isola felice!...di contro, Davide, è gentile, disponibile, piacevole compagno di viaggio (quando parla!), presente, non si tira mai indietro se c’è da fare uno scherzo, potrei dire tante cose su Davide, ma non voglio cadere nelle celebrazioni, già lo vedo impettito e sculettante come un pavone! Insomma, Davide, è lui, non si può sbagliare, Davide! è insostituibile, provo per lui un affetto quasi omosessuale!".

Davide non lo senti, non lo vedi anche per mesi, se però gli mandi un messaggio o una mail nella quale non espliciti solamente una richiesta di aiuto ma semplicemente uno stato dell'anima o la descrizione di un evento che ti riguarda, lui ti chiama. La sua presenza consiste proprio nell'essere assente alla tua vista. Davide mi ricorda gli angeli del film "Il cielo sopra Berlino". Invisibili alle persone, quando queste si trovano in difficoltà vengono soccorse dagli angeli i quali, basta che appoggino una mano sulla spalla degli uomini per farli rientrare dai cattivi pensieri e dalle preoccupazioni.
Davide e il suo tono di voce pacato, le pause di "celentiana" memoria, l'espressione del suo viso che ti rammenta che c'è sempre una soluzione a tutto. A lui sono legato profondamente, rappresenta la Certezza dell'esserci-sempre e lo riconduco al concetto di giudizio estetico contenuto nella Critica del Giudizio di Kant testo nel quale si discute di bello soggettivo e naturale (oggettivo) che si esprime nel sentimento del sublime.

Gabriele è alto, molto alto, direi lungo, direi magro. La sua caratteristica è quella di essere leggero, delicato, rispettoso, è un osservatore dell'anima, osserva e ascolta i tuoi moti non come un medico ma come un gatto. Se tu non ti fai sentire per un po' lui ti scrive una mail chiedendoti "dove sei? cosa fai? stai bene?". Il suo tono di voce è soffuso come le note jazz di una batteria che viene spazzolata. E' la tua memoria storica, un domani potrebbe presentarsi con un libro scritto su di te senza averti avvisato. Gabriele, a dispetto del suo nome non è un arcangelo, non ti mette una mano sulla spalla, non è invisibile nè assente.
Gabriele una volta ha detto: "Non penso che abbia molto senso vivere se non hai delle persone a cui raccontare quello che hai vissuto."
Gabriele è la tua
memoria, con lui sai che non ti succederà mai di dimenticare te stesso.

Sant'Agostino nelle Confessioni scrive: "Questo è ciò che si ama negli amici, e lo si ama al punto che la coscienza rimorde se non si ama quando si è riamati o se non si ricambia l'amore di un altro, senza altro chiedere al suo corpo che qualche indizio di affetto. Beato chi ama te e ha te per amico e nemici per te."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bello. e impegnativo, questo post.
sto scoprendo un giovanni mai conosciuto.
per quanto sei asciutto, minimalista nel "parlato", tanto sei particolareggiato, sottile nello "scritto".
citi un sacco di cose, facendomi ricercare nelle memorie liceali questi filosofi....non mi ricordo nulla!!!
sant'agostino non l'ho capito: "...e nemici per te..." che significa?
efficace la descrizione di davide e gabriele: colui che non c'è e quello che c'è-sempre.
le due facce di una stessa medaglia a conferma che questi concetti macro...Amore, Amicizia, Odio, in fondo sono dettagli di tutti i giorni, ci appartengono e li agiamo mescolandoli, separandoli, distillandoli, nella danza quotidiana tra ragione e sentimento.
in fondo già catullo diceva "Odi et amo" a significare che la potenza di un sentimento - quale è l'odio - è così assimilabile all'amore, quasi da confondersi con esso.
queste riflessioni, di mattina, predispongono al meglio.
buon vento
barbag

John Squids ha detto...

letteralmente significa che se essendo amico tuo ci; mi provoca nemici, però per sicurezza provo a fare un colpo di telefono ad Agostino e chiedo conferma. ;-)

G.

Anonimo ha detto...

Condivido la riflessione greca.
Vero anche che troppe volte le amicizie vengono frantumate a causa dell' egoismo coniugale.
Non condivido il punto amico/nemico, gli amici si scelgono, i nemici si abbandonano...
L'amicizia donna-uomo esiste, ciò che la rende possibile è la totale mancanza di attrazione fisica da parte della donna verso l'amico o da parte dell'uomo verso l'amica, altrimenti non sarebbe amicizia ma si trasformerebbe in altro...
Curiosa di sapere come chiami l'amicizia tra uomo-donna.
Approfitto del blog per salutare Davide e Gabriele...
S