"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

giovedì 16 agosto 2007

I lunedì al sole

Questa non è una recensione nè un commento critico ad un film bellissimo e autentico. E' una semplice segnalazione per chi non ha mai visto al cinema I lunedi al sole di Fernando Leon de Aranoa.

Per un individuo che ha perso il lavoro, il giorno più deprimente della settimana è il lunedi, quando tutti prendono un autobus, un treno o l'auto e vanno a lavorare. Come si sente uno che ha perso il lavoro perchè licenziato per cause non dipendenti dalla sua condotta? Male, si sente male, se poi ha quarant'anni si sente umiliato nella propria dignità. Cercare lavoro a quarant'anni diventa più faticoso di quando avevi trent'anni, hai meno stimoli, meno convinzioni, sei meno incazzato o ambizioso, magari hai una famiglia da mantenere o devi farti mantenere da tua moglie che si alza al mattino per andare a lavorare mentre tu resti nel letto a pensare che anche oggi il tuo lavoro sarà cercare lavoro.

La storia.
Vigo, nord della Spagna. Molti operai del cantiere navale sono stati licenziati a causa della recessione economica, tra questi ci sono Santa, Josè e Lino. Ognuno cerca di arrangiarsi come può nel tentativo di sopravvivere con la cassa integrazione. C’è chi cerca di presentarsi ai colloqui di lavoro tingendosi i capelli grigi, chi si fa mantenere dalla moglie e chi come Santa vive in una pensione e fa il baby sitter. I giorni sono sempre uguali, come i lunedì che passano parlando e sognando sulla spiaggia. Una storia semplice ma vicinissima alla realtà europea. Non c'e' disperazione o retorica ma solo la descrizione di un'amicizia tra uomini, ex colleghi di lavoro ora legati dalla stessa sorte, un elogio della dignità umana.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie alla tua segnalazione dell'altra sera - davanti a una fontana spenta e a un concerto jazz improbabile - questa mattina sono riuscito a vedere il film, programmato follemente alle 9.00 da Cult. Un abbraccio