"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

lunedì 18 giugno 2007

Una piccola Epifania

Se "l'amore è carte da decifrare" come scrive Ivano Fossati allora meglio affidarsi alle Conversazioni sulle vie dei Tarocchi
di Alejandro Jodorowsky. Stavo viaggiando in treno da Siena a Milano e avevo appena comprato questo dvd. E' bastato vedere i primi venti minuti per capire che mi trovavo di fronte alla possibilità di incontrare un altro maestro.
Tutto ciò che ci insegna qualcosa è un maestro e Alejandro mi ha insegnato cose che non sapevo, ad esempio ho capito che guarire significa diventare se stessi. Facile a dirlo difficile a farlo.
Quando non vogliamo fare un lavoro interiore o non vogliamo sapere quello che ci sta capitando, stiamo male, è come essere sul bordo di una piscina piena di coccodrilli, la paura di buttarsi è così grande da farci restare immobili. Jodorowsky ha compreso l'effetto terapeutico dei Tarocchi e ha messo a disposizione la sua arte per aiutare le persone: quando si cura un uomo o una donna in privato si aiuta quell'uomo o quella donna, quando li si cura all'interno di una società allora si cura la società intera. Cosi' ha cominciato a leggere i Tarocchi in pubblico. Fino a qui saremmo anche autorizzati a dubitare di quest'uomo che legge le carte, un altro cialtrone che inganna il prossimo spennandolo miseramente.

Jodorowsky è un artista che si attiene a tre regole:
1- legge i Tarocchi per aiutare le persone ad interpretare il presente, non il futuro. E' un'azione disonesta prevedere il futuro a qualcuno perchè intervieni nell'evoluzione naturale delle sue scelte.
2- non fornisce consigli, ovvero non esercita alcuna forma di potere
3- non chiede soldi, se qualcuno gli fa un regalo lui lo rimette in circolo.

L'arte e il sacro non sono un negozio e se l'arte è un concetto astratto che ognuno può interpretare come vuole, l'arte che interessa a Jodorowsky è quella che serve a curare, a dare felicità alle persone e liberarle. Se sei sul bordo di quella piscina, lui ti spinge... con dolcezza.

Jodorowsky dice che ha scelto di lavorare per gli altri mediante un'arte che cura; le persone hanno un problema e quando vedono che tu li aiuti gratuitamente senza che te ne approfitti ma solo perchè sei matto allora queste persone ti amano perchè fai loro del bene, aiutare le persone è come nutrirle.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Prima che tu scrivessi questo post ho avuto il privilegio di ascoltare tali parole dalla tua bocca mentre guidavo assonnato alla ricerca di un confine tra l'Italia e la Svizzera. Ricordati della promessa (anche la versione duplicata va bene) ;-)