"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

venerdì 25 maggio 2007

Elogio della commozione

Lo sono sempre stato, facile alla commozione, intendo. E' raro che mi commuova per una canzone, una poesia o un libro, sono più predisposto se guardo un film. Solo che i film che commuovono me, lasciano indifferente la maggior parte delle persone. E' probabile che sia un egocentrico, però film come Schindler's list, Ghost, Titanic, Il matrimonio del mio migliore amico, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, Love Story e L'attimo fuggente mi lasciano abbastanza indifferente, se posso essere offensivo, ritengo Titanic orrendo, Pomodori verdi fritti un film per deficienti e Schindler's list un'operazione retorica e infame.
Mi commuovono film come Provincia meccanica, ritenuto brutto da molti, quando rivedo Stefano Accorsi, nell'ultima scena, improvvisarsi maratoneta nella notte, per dimostrare alla moglie e ai figli che lui c'è, io rischio l'annegamento.

Anche per L'eternità è un giorno ho versato il mio 8x1000 di lacrime. Bruno Ganz ha un viso che mi commuove sempre (decisamente meno quando ha interpretato il ruolo di Hitler).

Ultimamente la commozione mi coglie anche in momenti poco adatti, ad esempio quando, qualche settimana fa mi trovavo a Bolzano per presentare il mio documentario su Martha. Avevo Martha a fianco e quando mi ha esortato a dire qualcosa al pubblico presente in sala, ho sproloquiato qualche frase (di cui non ho più traccia) concludendo con una serie di versi gutturali palesemente corrotti dalla sciallorrea comunemente chiamata "groppo in gola". Patetico... si decisamente.

Ricordo che dopo aver montato un piccolo documentario su Martino, il fratello del mio amico Davide, proiettato poi a sorpresa alla presenza sua e dei suoi più cari amici, sono scappato via per non esplodere in un comico pianto dalle conseguenze imbarazzanti.

Non ci posso fare niente, se sono troppo coinvolto piango. Meglio piangere che vomitare come succede ad un mio amico avvocato di 50 anni, per lo meno le lascrime si asciugano in fretta, non macchiano e non lasciano disgustosi ricordi.

Un uomo che piange fa sempre un certo effetto: le donne si inteneriscono, mentre gli uomini se sono amici sorridono fraternamente e ti abbracciano, se invece sono estranei ti guardano con espressioni ebeti e tu automaticamente ti senti ebete.

Mi piacerebbe abbattere il checkpoint dei pudori e far passare liberamente le emozioni, invece tutte le volte che sento la lacrima arrivare come il tristo mietitore, devo pensare a qualcosa di brutto e spostare i miei pensieri altrove rischiando spesso di perdere il filo del discorso.

Ho recentemente scoperto che la lacrima è anche chiamata film lacrimale (bellissimo) e rappresenta la principale difesa alle infezioni batteriche. Infatti diffondendosi uniformemente sull'epitelio corneale, funge da barriera protettiva agli agenti batterici esterni. Lo strato mucoso del film lacrimale, migliora la trasparenza ottica della superficie corneale.

In sostanza, piangere fa bene alla salute. Perfetto, se qualcuno mi vedrà piangere e con fare da macho mi dirà "che cazzo ti piangi ?", gli risponderò "per vivere più a lungo di te".

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