"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

domenica 22 aprile 2007

Tra il Salone del Mobile e le Dolomiti esistono piccole epifanie

Quando a Milano il Salone del Mobile apre, io mi chiudo in bagno e aspetto che passi.
Per la prima volta soffro questa città, me ne accorgo quando me ne vado. Questo mese me ne sono andato due volte: l'ultima venerdì, in Dolomiti per la proiezione "intima" del documentario su Martha, a Castelrotto, il paese in cui lei vive. Intima perchè Martha l'ha organizzata per gli amici e gli abitanti del paese. Castelrotto e tutta la zona alpina in questa stagione è il regno del silenzio e della solitudine, vaccini contro il caos volgare e violento della capitale della moda del design e dell'usura: si perchè non sta bene dire che a Milano l'usura è più praticata che a Napoli. Milano è vita, creatività, Cayenne e coca uh! quanta che si libera e vola leggera nell'aria di Milano per poi infilarsi nelle narici degli splendidi milanesi così come fanno anche le polveri sottili...
Ieri stavo tornando in auto da Castelrotto, all'altezza dell'uscita di Sirmione mi prende l'idea di uscire e dirigermi a Pozzolengo, un piccolo paesino vicino alle colline del Garda. Qui a Pozzolengo abita Franco Piavoli, 74 anni, regista documentarista ma è una definizione assai stretta questa. L'avevo conosciuto nel 2001, me lo presentò un amico, passammo alcune ore piacevoli nella casa di Piavoli, un vecchio cascinale di famiglia, ricordo una bella passeggiata nel suo giardino a scoprire i fiori della stagione estiva e a parlare di come riprendere la Natura arte in cui lui è maestro indiscusso.
Entro nel cortile di casa sua, in fondo al giardino lo intravedo seduto su una sdraio sotto un albero intento a conversare con qualcuno di fronte. Mi avvicino, mi vede, mi saluta ma non capisce bene chi sono, mi avvicino e la persona con la quale si intrattiene è, con mia grande sorpresa, Silvano Agosti. L'emozione sale vertiginosa, uno dei miei maestri è davanti a me. Mi salutano, mi presento ricordando l'incontro del 2001 a Piavoli e quello di Locarno nel '96 ad Agosti. Mi offrono un caffè.
Il resto son cose mie, ho passato tre quarti d'ora con Franco e Silvano a parlare di progetti loro e miei all'ombra di un vecchio albero secolare nella quiete di quel paesino e coccolato dalla dolcezza delle loro voci, si perchè tutti e due hanno un tono molto dolce, lo stesso che hanno i bambini e loro lo sono ancora.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi hai raccontato questa esperienza a voce, ma ti è venuta meglio così, fissata tra parole ed emozioni. Sono felice per te