"C'è la bellezza e ci sono gli oppressi.
Per quanto difficile possa essere,
io vorrei essere fedele ad entrambi"
Albert Camus

mercoledì 11 aprile 2007

Giovanni Covini - regista

Volevo segnalare il suo blog perchè ne vale la pena. Non lo conosco personalmente, mi piace come scrive e poi mi piace molto, moltissimo il suo ultimo lavoro: "Un inguaribile amore" è un piccolo documentario di 16 minuti che ha vinto numerosi premi in giro per i festival prima di ottenere il riconoscimento più ambito dai cineasti italiani: il David di Donatello come miglior corto nel 2006.
Girato in digitale è un vero gioiello di drammaturgia, un esempio di come sia possibile girare un documentario con stile cinematografico. In effetti sembra un piccolo film con una storia certamente drammatica magari tratta da una storia vera ma è sempre fiction, invece no. Niente di scritto, niente preparato a tavolino, è reale: lui, Cesare, malato terminale di Sclerosi Laterale Amiotrofica, lei, Stefania sua moglie, lo assiste. Giovanni li osserva e ci mostra loro che si parlano a sguardi e a gesti su una lavagnetta. E' qualcosa di folle, l'amore è folle e inguaribile, la loro storia spacca il cuore dello spettatore.

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